Apassilunghiebendistesi
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L’Adunata si è lasciata dietro un grande vuoto, sono stati giorni indimenticabili durante i quali una città che non ricordavo si è mostrata ai miei occhi. L’atmosfera era pregna di emozioni positive, mi ritrovavo a sorridere inconsciamente guardando le vie cittadine con gli occhi di un bambino che guarda le vetrine di giocattoli sotto Natale.
Gli uomini e le donne che hanno voluto e organizzato in modo tanto magistrale questo evento meritano il nostro ringraziamento e la nostra stima, hanno saputo trasformare una sfida in successo a favore di tutta la comunità Biellese. Chi già amava gli Alpini ed il loro operato ha avuto conferme, chi non li conosceva in tre giorni ha imparato ad amarli.
L’atmosfera che hanno saputo creare in questo fine settimana ha soffiato via, come polvere accumulata su una superficie, quel velo di rassegnazione che ormai pervade ogni luogo ed azione quotidiana. L’unica nota stonata l’ha suonata il meteo nascondendo alla vista degli avventori le nostre favolose montagne e rendendo tutto più freddo e umido del dovuto.
Malgrado ciò si respirava però l’aria dei mesi di maggio di un tempo quando era prossima la fine della scuola ed i pensieri grevi occupavano solo alcuni attimi delle nostre giornate subito soppiantati dal profumo della primavera, dal sabato in via Italia e dalle serate con gli amici.
Sorrisi sui volti, risate e vociare allegro hanno pervaso le vie cittadine e la cortesia per niente affettata di ospitanti ed ospitati, hanno creato un limbo di serenità che dovrebbe diventare l’obbiettivo di tutti noi. Stupirsi nella propria città, meravigliarsi camminando per vie che da tempo sono diventate il riflesso di ricordi passati, è stata la classica boccata di ossigeno.
Parlare con persone che emanano senso di appartenenza e fratellanza votate al bene comune dona sicurezza ed il desiderio di emulazione, non poche volte ho sentito la necessità di offrirgli aiuto che fossero indicazioni stradali, passaggi o semplici chiacchere sulla città davanti ad una birra. Lo spirito dell’Adunata ha dunque addomesticato anche l’orso Biellese.
Le parole pronunciate dal Presidente di Sezione ANA di Biella e dal Sindaco della città durante la cerimonia dell’ammaina bandiera domenica sera, non dovrebbero cadere nel dimenticatoio, ma anzi diventare sprone e motto giornaliero affinchè la nostra realtà territoriale si risollevi sfruttando quelle capacità che ha dimostrato di possedere, diventando enclave di operosa eccellenza in ogni ambito, orgoglio per noi autoctoni ed esempio per altri.
Se il Biellese trarrà insegnamento da questo successo, altre piacevoli sorprese ci attendono e chissà che dopo molte di queste non si possa ripetere anche la 106ª Adunata degli Alpini a Biella. Tornando dal lavoro lunedì pomeriggio ho ripercorso in macchina quelle vie, ora così diverse, lungo le quali gli addetti smontavano la trama di quella fugace vacanza, le bandiere ancora appese ai balconi saranno forse riposte nei cassetti con quella nostalgia provata da ragazzi nel riporre la t-shirt che ci aveva accompagnato durante quell’estate meravigliosa di cui ancora oggi ricordiamo suoni e profumi.
Questa volta ho visto Un Biellese con Pretese che ha vinto.
A seguire alcune immagini a partire da giovedì 8.
Brevi video dei tre giorni, appena avrò tempo caricherò anche alcuni stralci della prima parte dello sfilamento.
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